Play Mode è una serie di tre sculture fissate a parete, ridotte ai minimi termini, sintetizzate in due speakers, un PCB e un cavo ciascuna. Mimano una silhouette antropomorfa, hanno un’anatomia filiforme, accennano alla fisionomia di un volto dove gli organi di senso si mescolano in un rapporto sinestetico e formale. Invadono lo spazio con differenti sonorità, lingue proprie fatte di errori di campionature, versi animali, ronzii elettronici che si ripetono e si sovrappongono ossessivamente in loop.

Si alzano e si aggrappano alla parete nella stessa misura in cui si sciolgono e si abbandonano a terra.

Sono figure destinate a connotarsi ad ogni riallestimento secondo tratti somatici nuovi, assumendo in partenza la possibilità di una deformazione e di una variazione, proprie di un’eco.