Adunchi
, 2010Barre e lamiere metalliche, dadi, bulloni
Dimensioni varie
Adunchi è un progetto molto aperto e declinato. È un unico grande pensiero appuntito e tagliente, affilatissimo.
Concepito nel 2010 per la seconda personale alla galleria T293, si compone di tre lavori scultorei, di una serie di disegni e una di stampe.
Un quarto lavoro scultoreo della serie Adunchi è stato pensato e realizzato per la mostra Terre Vulnerabili, Hangar Bicocca, Milano 2010.
Potrei spiegare i lavori scultorei parlando della tecnica di salita in Dülfer, che è una particolare progressione praticata in arrampicata ed effettuata con una continua opposizione basata sulla trazione delle mani e sulla spinta dei piedi contro la roccia. Viene usata per la risalita di fessure, lame e diedri e pone gli arti su un unico piano ideale.
Gli Adunchi hanno dentro l’eleganza plastica e faticosa di questo movimento. Mostrano dei corpi acuminati, del tutto aggettati nello spazio. In totale esposizione.
Passandoci sotto, non si è in grado di ostentare distacco. Non ci si può sentire al sicuro con delle lame conficcate in un vuoto d’aria appena sopra alla testa. A loro appartengono tutta la gravità e il peso. La possibilità della caduta a terra.
Penso che ci sia sempre qualcosa di astutamente crudele in un corpo esposto. Qualcosa di difficile da reggere. Di pericoloso.