Works

Blind

, 2020
Materiale elettrico, led, legno, ferro, cavi
40 x 40 x 20 cm ciascuno

Blind#1 e Blind#2 sono due sculture a muro semoventi che “riverberano luci e suoni” e che si articolano come “sistemi nervosi elementari”; se vogliamo antropomofizzarle, hanno teste con occhi, naso e bocca. La mia memoria fotografica associa le nuove sculture di Alberto Tadiello chiamate Blind (ossia Accecate, come i LED che le animano), agli occhi-sopracciglia del robot protagonista dell’animazione Wall-E (2008). Wall-E è l’acronimo di Waste Allocation Load Lifter: Earth-Class (Alza rifiuti dedicato: pulizie terrestri, traduzione mia), il nostro antieroe, è rimasto solo in un mondo futuro fatto di spazzatura e di assenza di umani e passa le giornate salvando oggetti, ormai senza funzione, ma che lui trova speciali e rianima, tra montagne di scarti elettronici. I rumori metallici che Wall-E emette per comunicare sono paragonabili ai suoni che, mi spiega Alberto, sono campionature sincopate di registrazioni effettuate in prossimità dei richiami delle raganelle, delle piccole rane, per chi di voi non è molto avvezzo alla campagna. (Caterina Riva)